CITES - le specie protette: settore collezionismo

Il collezionismo degli animali e delle piante

Si è voluto trattare distintamente questo settore perchè è l'attività che si è resa più difficile da controllare e l'illegalità del commercio ha raggiunto in ogni parte del mondo dati allarmanti. Stiamo parlando del collezionismo di animali e piante protette: la ricerca di un esemplare raro porta inevitabilmente ad un continuo rialzo del suo valore economico. Una coppia di pappagalli appartenenti ad una specie rarissima del Sud-America fu venduta qualche anno fa ad un collezionista esperto ad un prezzo di 40.000 dollari americani.

foto di gufo

E sono tante le specie animali oggetto di un forsennato collezionismo: oltre ai pappagalli, gli uccelli da preda, i colibrì, i fagiani ornamentali, i serpenti e i sauri in genere, le tartarughe e le farfalle finiscono sempre più spesso in gabbie o recinti per arricchire collezioni di discutibile valore affettivo.

Anche alcune specie vegetali subiscono lo stesso trattamento e tre grandi gruppi dominano il mercato: le orchidee, i cactus e i ciclamini.

Vere e proprie organizzazioni criminali sono all'origine di questo commercio, che vede coinvolti diversi personaggi difficilmente controllabili: dal singolo predatore indigeno al trafficante locale, dal commerciante occidentale con professionalità camuffata, al collezionista incognito con buone disponibilità finanziarie.

L'incredibile valore aggiunto che si determina su molte specie rare, incoraggia la criminalità organizzata ad espandere le loro azioni in modo sempre più spregiudicato e vengono pertanto realizzati danni gravissimi alle esigue popolazioni selvatiche di animali e piante.

La cattura a scopo commerciale è ormai considerata la principale ragione per cui alcuni pappagalli rari rischiano l'estinzione.

Questo commercio non porta alcun beneficio alle popolazioni locali: l'indigeno ricava pochissimo denaro per la cattura di un esemplare; gli unici ad arricchirsi sono i contrabbandieri internazionali che, adeguatamente organizzati, stabiliscono i prezzi degli animali, nonchè la quantità e qualità degli stessi da offrire, in un regime di puro monopolio.

È il commercio che contrasta più di ogni altro con gli scopi della Convenzione.

foto di colibri

Per limitare questo fenomeno, alcuni Stati hanno avviato indagini di polizia che, attraverso la cooperazione internazionale, portino ad individuare i responsabili di queste attività criminose, il cui giro d'affari è al momento non determinabile ma sicuramente raggiunge livelli sorprendenti.


L'Italia ha avuto un ruolo di primo piano in tale attività investigativa: recentemente diverse persone legate al traffico illegale internazionale di animali protetti sono state arrestate, in Italia e all'estero.